Vittorio Imbriani
Passeggiate romane
- Casa editrice: Collane
- Collana: Faville, 40
- A cura di: Giuseppe Iannaccone
- Presentazione di Walter Veltroni
- In libreria dal 01/04/2007
- ISBN: 9788884025685
- Soggetti: Letteratura italiana II. Otto e Novecento. Testi
- pp. 152
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Indice dei Libri del mese del 01/09/2007
Rinaldo Rinaldi -
Eco di Bergamo del 13/08/2007
Maria Pia Forte -
Venerdì di Repubblica del 27/07/2007
Corrado Augias -
Il Giornale del 16/07/2007
Silvio Ramat -
Famiglia cristiana del 01/07/2007
Ermanno Paccagnini -
Unità del 04/06/2007
Roberto Carnero -
La Repubblica, ediz. Roma del 04/06/2007
Stefano Clerici -
«Alias» del 02/06/2007
Luca Scarlini -
Il Messaggero del 26/04/2007
Renato Minore
Roma, proprio come spesso accade alle donne molto belle, ha da sempre suscitato ammirazione e invidia» (dalla Presentazione di Walter Veltroni). Quando qualcosa piace alle anime del volgo, deve avere del volgare»: non ammette compromessi il piglio aristocratico di Vittorio Imbriani che, sulla scorta di questa dichiarazione di estetica, si aggira irritato tra i monumenti e le bellezze di Roma, da poco diventata capitale del regno. Piazza del Popolo? È «fredda, simmetrica». San Giovanni in Laterano? «Una chiesaccia». Il Mosè di Michelangelo? Ha una faccia «brutale», da «camorrista». In una sorprendente galleria di stroncature, nulla si salva sotto il giudizio impietoso dello scrittore napoletano, che da polemista bastian contrario qual è, demolisce luoghi comuni e idee correnti.
Vittorio Imbriani (Napoli 1840 – Roma 1886) trascorse la giovinezza in esilio insieme al padre. Tra i garibaldini nel 1866, fu fatto prigioniero e deportato in Croazia. Divenne poi filo-monarchico. Fu di temperamento bizzarro e polemico.