Salvatore Di Giacomo

Lettere a Lionello Balestrieri

La raccolta, finora inedita, custodita presso la Fondazione Balestrieri di Cetona, è composta da circa sessanta tra lettere, cartoline, biglietti datati dal 1902 al 1921, inviati da Di Giacomo a Lionello Balestrieri.

Famoso come “il pittore della musica” per il suo Beethoven (1900), apprezzato anche come incisore, nel 1901 il cetonese Balestrieri incontra a Napoli Di Giacomo, con il quale stringe una duratura amicizia e un sodalizio artistico. Di Giacomo chiede a Balestrieri degli acquerelli per le copertine delle proprie pubblicazioni e lo incoraggia nella sua arte e nel suo lavoro. Un’amicizia che attraversa una lunga stagione di radicali cambiamenti culturali: nell’epistolario si ricordano Domenico Morelli e Carlo Carrà.

Creativamente inquieti, i due artisti sembrano trovare serenità nella vita familiare e nella reciproca frequentazione: villeggiature, pranzi e passeggiate fuori città. Il fascino della parola digiacomiana, leggera e colta, rende piacevole la lettura di questo carteggio, fonte di informazioni per la storia letteraria e artistica di inizio secolo.

Salvatore Di Giacomo

Salvatore Di Giacomo (Napoli, 1860-1934) deve la sua fama internazionale alle poesie e canzoni in napoletano, ma fu anche narratore, drammaturgo, giornalista, critico d’arte, storico. Lionello Balestrieri (Cetona, 1872-1958), pittore e incisore, dopo un periodo parigino si stabilì a Napoli dove fu attivo nell’associazionismo artistico e diede una nuova impronta all’Istituto d’Arte Industriale come direttore.