Protagonista massimo della storia greca antica, dominatore della vita ateniese per oltre un trentennio, fra il 461 e il 429 a.C., Periche fu colui che, più di ogni altro, contribuì alla crescita della città dell’Attica, sia sul piano politico, economico, militare, sia sul piano della cultura e dell’arte. Sotto il suo governo furono edificati il Partenone e i Propilei. Da lui prese il nome l’età forse più felice della storia greca, chiamata appunto l’«età di Pericle».
In questo libro Fritz Shachermeyr non si limita a tracciare una biografia dello statista ateniese, ma cerca di individuare le ragioni spirituali, economiche e politiche che portarono alla nascita dell’età classica greca. Questo volume ci fornisce dunque il quadro di un’epoca in miracoloso equilibrio tra antico e moderno, tra fede nella patria e fede in uno «spirito libero, senza barriere». L’Autore analizza con molta acutezza questa evoluzione verso una nuova forma di Stato che, lasciate dietro di Sé le aspirazioni imperialistiche, pone il suo primato non nei termini di un predominio militare, bensì in quelli di una supremazia intellettuale e artistica, proponendosi come vera e propria «scuola dell’Ellade».
Il libro peraltro non si limita soltanto alla trattazione dello Stato pericleo, ma si sofferma anche ad indagare le cause che hanno successivamente portato alla disgregazione di quel sistema, basato su una profonda integrazione di valori tradizionali e nuove correnti spirituali, in un clima di tolleranza ideologica e di pieno rispetto umano.