Mirella Cassarino

Traduzioni e traduttori arabi dall'VIII all'XI secolo

È ben noto quale fondamentale funzione di tramite culturale svolsero gli Arabi a cavaliere del fatidico anno Mille: fu anche grazie a loro, infatti, che i tesori della sapienza filosofica e scientifica greca e indo-persiana passarono in Occidente. Meno indagata, invece, e sicuramente meno vulgata è la problematica del tradurre nel mondo arabo: la quale costituisce proprio l’oggetto di questo studio.
Ricostruito lo scenario storico in cui si colloca l’attività traduttoria, e definiti i luoghi dove essa per lo più si svolgeva (biblioteche private e circoli intellettuali), l’attenzione dell’autrice s’incentra in particolare sulle “idee” degli scrittori e dei pensatori arabi intorno al tradurre. Ed è sorprendete notare quanto raffinata e dotta fosse questa riflessione, attenta agli aspetti grammaticali, semantici, stilistici, teorici; quanto ampio il ventaglio delle questioni considerate: i criteri della trasposizione da una lingua a un’altra, gli obiettivi di tale pratica, le difficoltà da essa sollevate, i consigli per una migliore traduzione.
Ne emerge un quadro affascinante, e per certi versi inaspettato, che colpisce per l’attualità e l’indiscusso valore di molte delle idee espresse dagli antichi pensatori considerati, tuttora poco noti in Occidente e invece fondamentali per la storia e la teoria della traduzione.